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ancora ancora

  • Immagine del redattore: brunovetich
    brunovetich
  • 26 nov 2015
  • Tempo di lettura: 2 min

A Roma, per il concorso di greco. Settembre 1976.

Con Luciana, che ha abbandonato il sogno tre anni prima. Sacrificio. La Cura.

Faccio le bizze. Temo il fallimento, cieco alle sue cure.

Teso,istupidito. Compriamo un pantalone, perché ho strappato quello portato da casa.

Pensione umida e chiusa a via Marsala. Atmosfera piccola e deprimente:la saletta, la camera stretta, sul cortile, grigio e povero di sporco e pieno di fatica senza sogni.

C’è sole. Mi rincuora.

Parlotto con Nasica da Rovereto. L’ordine alfabetico ci fa incontrare.

Solo 60 posti per seimila.

Alla fine, esame con Del Grande, proprio lui,quello del libro di letteratura greca,dorso duro e scollato. Incertezze mie su dettagli. Prendo l’abilitazione, ma non c’è speranza per il ruolo.

Deluso, contento. Chissà. Lei mi aspetta.

Usciamo e da via Arenula ci avviamo verso il Tevere. Luce in fondo alle quinte dei palazzi animati di balconi e di auto e persone che si muovono:a volte con strascicata piana lentezza, a volte con delicato incanto. Laggiù,laggiù c’è la luce.

Sul ponte affacciati verso la corrente, in piena luce, luce bassa, due ragazzi: stranieri, turisti, giovani quasi come noi. Belli: lei bionda, lui pure. Lei si gira e mi guarda sorridente, a lungo.

La mia mano è intrecciata a quella di Luciana. Una stretta alla gola. Perché mi attrae quella figura di piena serena lucentezza? Eppure carezzo la delicata protezione di Luciana?

Mi soffia parole dolci, teneri piaceri di cura.. eppure guardo la ragazza, là sul ponte, vicina e lontana..

Perché?

La bellezza di Luciana, a fianco, di profilo mi reincanta. La carezzo sul dorso della mano, le solletico la palma, mi chino a baciarle il collo,

Si gira, sorride solare e saliamo sul ponte .

I ragazzi tornano a guardarci e sorridono di gioia. Tornano a dirci che la vita è qui, lo stare insieme adesso sul ponte, a carezzarci.

Il ponte già.. verso l’altrove.

I bimbi sono a casa. Stefano di tre anni quasi, Riccardo di pochi mesi.

Siamo dall’altra parte del ponte.

Ancora, ancora, ancora. La prendo per la vita,la sua vita mi abbraccia e mi porta in alto.

La mia forza è nei suoi occhi densi e fatati. Mi incanta leggera e mi porta in alto, a godere dello stare insieme …

Ancora ancora ancora


 
 
 

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