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Come liberarsi della famiglia? la strategia di Bellocchio


Erano davvero magnifici gli anni Sessanta?

A vedere questo film non si direbbe proprio..Erano anni duri e incerti, come tutti del resto

Oggi tutti quelli che erano ragazzi a quell'epoca rivedono, come è giusto in fondo , la loro giovinezza attraverso la dolce amara prospettiva della nostalgia e finiscono per ricordare soprattutto le canzoni, i falò, i primi amori rubati.. Ma uno sguardo meno distratto, più intenzionato a ritornare all'epoca, non può che far riemergere anche le rabbie,i timori, le confusioni,le rigide malinconie che coloravano le vite quotidiane dei giovani. Vissuti dentro una densa cappa di valori 'eterni' (l'etica della privazione, il rigore della famiglia, le certezze della chiesa soprattutto),di fronte all'avanzare della nuova economia del consumo e del divertimento, si sentivano certo euforici per i cambiamenti che li aspettavano fuori di casa,ma anche angosciati per un futuro che non si conosceva, un futuro che si sperava migliore rispetto a quello dei genitori ma che si temeva di non poter realizzare: si apriva infatti una gara infinita,una lotta per il successo,che costringeva continuamente a far i conti con la precisa consapevolezza dei propri limiti e poteva portare ,a volte, semplicemente a non uscire di casa, a rimanere fermi, a rinunciare alla competizione.

Questa dimensione di inadeguatezza emergeva soprattutto nelle realtà di provincia, chiuse e sporadiche isole di tradizioni,votate a curare la dimensione della sicurezza della cura parentale, della difesa del già dato. Ma queste spore non potevano continuare a ignorare i modelli esterni e conoscevano più o meno lentamente l'attacco della peste della modernità.

Uscire di casa è sempre stato un trauma, ma soprattutto se la casa era una casa borghese. la famiglia patriarcale,con la piena evidenza della sua violenza (anche fisica) rendeva infine la fuoriuscita una salvezza per il singolo che aspirasse ad una propria differenza: la famiglia borghese, con le sue trame di buona educazione, di rituali di ordine e rispetto formale, si propone come una culla salvifica, come una tela di ragno che invisibile ti rende vittima di inestricabili fili di affetto . E quando te ne vuoi liberare non vuoi davvero andartene fino in fondo,per non perdere quella dolciastra atmosfera di sonnolenta quiete che vi si respira,quei vincoli certi che ti legano al presente.

Ecco allora spiegato perché il film di Bellocchio quando esce crea scandalo. lo spettatore medio dei film in quegli anni è ovviamente borghese, di fatto e di aspirazione, e non ama trovarsi improvvisamente immerso in una rappresentazione della famiglia che destruttura i luoghi comuni ,appunto, sulla famiglia tradizionale.

Le parole e i gesti di Giulia, Alessandro, Leone e Augusto costringono a vedere le reali dinamiche che vivono dentro le belle ville di campagne che dall'esterno ispirano ammirazione e rispetto. Alla riverenza per la gerarchia dichiarata dalle 'buone maniere' si contrappone la derisione,la rivolta fino all'assassinio. Agli affetti fraterni corrispondono incestuosi desideri di 'godimento'. Alla attrazione verso la casa si lega una viscerale repulsione, e a dire questo intrico le parole o mancano o sono troppe..

Ad esempio Augusto, il maggiore, è l'unico che di fatto ha una sua vita fuori di casa: lavora in città, ha una fidanzata con cui vuole sposarsi, e si limita nella routine a cercare davvero di andar fuori della villa per cominciare un'altra famiglia. esegue copioni prescritti, si muove dentro le linee della traduzione, e avverte come un peso proprio la convivevnza coi fratelli: è la soluzione della solipsistica via della nuova famiglia nucleare,magari senza figli.

Il ribellismo di Alessandro è un ribellismo anarchico che contiene in sé i germi del rifiuto verso le convenzioni della tradizione ma che non li sa esprimere davvero,e quindi non sa ancora come gestirli. Scrive poesie d'amore per la sorella,alleva conigli, insegna ai ragazzi ad imbrogliare, aiuta la madre, ammazza la madre, brucia tutti i suoi oggetti,uccide Leone,ma continua a muoversi per le stanze di casa sempre in preda allo scontento,alla voglia di negare, distruggere, semplificare la rete di relazioni che è troppo complessa per essere dominata compresa e ,soprattutto, espressa.

Giulia ama Augusto ma è amata da Alessandro. scrive lettere anonime o finto - anonime,

Quattro fratelli vivono in una grande villa di famiglia sulle colline del Piacentino con la madre cieca. Augusto, il maggiore, è l'unico ad avere un lavoro. Giulia ne è morbosamente innamorata. Gli altri due sono Leone, affetto da ritardo mentale e Ale dal carattere nevrotico e solitario. Sarà quest'ultimo a far saltare i già precari equilibri familiari. All'ep


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